Recentemente i tassi Eurirs hanno registrato un nuovo minimo storico.
Tutte le scadenze Irs, dai 5 ai 30 anni, hanno raggiunto la soglia negativa, favorendo chi ha stipulato un mutuo a tasso fisso.
Nonostante nelle ultime settimane l’Eurirs sia tornato in territorio positivo, appare sempre più probabile che vedremo i tassi interbancari ai livelli attuali, o più bassi, per tanto tempo.
Complice la politica monetaria della Banca centrale europea, giustamente concentrata a fornire tutto il sostegno possibile ai Paesi dell’Eurozona con il fine di aiutarli ad uscire il più rapidamente possibile dalla situazione economica di stallo in cui stiamo vivendo.
Assisteremo a tassi ultra-negativi?
Ormai è noto che viviamo nell’era dei tassi zero. È di pochi mesi fa la notizia proveniente dalla Finlandia, dove la Nordea Bank ha annunciato che concederà mutui a 20 anni a tasso zero. Inoltre ha dichiarato che in futuro potrebbe essere possibile che i loro clienti sottoscriveranno mutui per l’acquisto della casa fino a 30 anni a tassi negativi.
Non pagare gli interessi sul mutuo, è possibile?
I tassi Euribor oggi sono negativi. Ed è capitato per la prima volta che anche i tassi Eurirs siano stati tutti negativi. Può accadere che la banca non faccia pagare gli interessi sul mutuo? Teoricamente è possibile.
Facciamo un esempio pratico: supponiamo che la scadenza dell’Euribor a 3 mesi fosse pari a -0,50. Immaginiamo che anche il nostro contratto di mutuo preveda uno spread di 0,50. In assenza di clausola Floor, il tasso finito da applicare al cliente sarebbe pari 0,00%. In questa particolare situazione, il mutuatario continuerebbe a pagare la quota di capitale piena e non dovrebbe pagare alcuna quota di interessi.
Questa anomalia, per ora, sembra impensabile per i mutui a tasso fisso. Infatti, dovendo bloccare il tasso a lunga scadenza, anche in presenza di Eurirs negativo improvviso e uno spread già pubblicizzato sui fogli informativi, la banca correrebbe ai ripari applicando uno spread superiore per garantirsi il proprio guadagno.
Potrebbe verificarsi la situazione in cui il cliente, a pochi giorni dall’atto e con il PIES firmato, si sia accordato con la banca su uno spread e nel frattempo, l’Eurirs di riferimento, ancora da rilevare, sia sceso sotto zero.
Anche in questo caso, in assenza di tasso minimo, il mutuatario si troverebbe un tasso finito inferiore allo spread e pertanto non dovrebbe rimborsare gli interessi alla banca.
Sembra molto improbabile. Ma anche prima del 2014 nessuno prevedeva che i tassi Euribor sarebbero potuti diventare negativi e rimanere sotto zero per tanti anni. Per almeno un decennio.