Le spese del conto corrente

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Prima di aprire un conto corrente in banca bisogna valutare una serie di caratteristiche in modo da poter scegliere la tipologia di conto che meglio si adatta alle proprie esigenze.

È fondamentale porre la propria attenzione non solo sui vantaggi e sui servizi offerti, ma anche su quali siano le spese del conto corrente che si intende aprire.

Canone, commissioni, imposta di bollo, spese di chiusura periodica (o di liquidazione) e altri tipi di costi fissi e variabili vanno necessariamente presi in considerazione per comprendere la reale convenienza di un conto corrente rispetto ad un altro.

La principale spesa del conto corrente è il canone. Può essere mensile, trimestrale o annuale a seconda del tipo di contratto. Si tratta di una spesa fissa che garantisce un certo numero di operazioni gratuite. Molti conti correnti online non hanno alcun canone, tuttavia è necessario fare attenzione visto che, a fronte di un canone inesistente, spesso aumentano altre spese, quali quelle relative alle più comuni operazioni.

Nel momento in cui si apre un conto corrente si paga l’imposta di bollo, che può variare a seconda del tipo di conto e, in particolare, a seconda che l’intestatario sia una persona fisica o una persona giuridica.

Non sono tenute al pagamento di tale imposta le persone fisiche che hanno una giacenza media annuale inferiore ai 5 mila euro.

Tra le spese del conto corrente che prevedono un costo variabile troviamo le commissioni per le varie operazioni.

Va specificato che se si dispone di un conto home banking, molte di queste spese sono ridotte in maniera esponenziale rispetto a un conto corrente tradizionale, se non sono state addirittura eliminate in molti casi.

Tuttavia, quando le operazioni vengono effettuate allo sportello, si possono avere costi che variano a seconda del tipo di operazione, per cui è importante conoscere quali siano le spese che potrebbero far salire il costo di un conto corrente.