Il risparmiatore medio che fino a qualche anno fa investiva tutti i propri soldi in Bot o nel settore immobiliare non esiste più.
Oggi i rendimenti dei titoli di Stato sono negativi. Chi investe si vede restituire minor denaro di quanto ne abbia prestato. Anche i corporate bond ad elevato rating rendono praticamente zero. Negli ultimi anni è andata meglio in Borsa, prima alternativa ai bassi tassi di interesse, ma molti per paura ed ignoranza preferiscono starne lontani.
La ricerca del rendimento deve allora spostarsi su altri sentieri, meno battuti dalle masse, ma dalle maggiori possibilità di successo, soprattutto se ben pesati all’interno del portafoglio.
Il primo investimento da considerare in tempi di incertezza è il più classico dei beni rifugio: l’oro. La rendita media dal 2000 ad oggi è stata ben superiore ad altri indici e valute, e nonostante la discesa registrata in alcuni anni, il valore dell’oro è tornato mano a mano a salire. Il metallo giallo è acquistabile sia fisicamente che attraverso ETC (Exchange Traded Commodities).
Anche il diamante ha avuto negli ultimi anni un buon rendimento. L’acquisto di diamanti da investimento, rigorosamente tramite intermediari specializzati, deve rispettare le caratteristiche di qualità eccellente. Attenzione al taglio, al colore, alla purezza e alla caratura, consigliabile dallo 0,50 carati in su, meglio fino al carato e provvisti di certificato gemmologico riconosciuto a livello mondiale.
Il prestito tra privati (peer to peer) è un nuovo modo per mettere a frutto i propri risparmi. In più si contribuisce a finanziare i progetti di altre persone o piccole imprese. Il peer to peer lending (o social lending) sta cominciando a riscuotere molto successo anche in Italia.
Esistono piattaforme online come Smartika, Prestiamoci e Borsadelcredito, società che sotto la vigilanza di Banca di Italia valutano le richieste di prestito, le mettono nel circuito, gestiscono i flussi di pagamento e in caso di ritardi nei rimborsi avviano il recupero crediti.
Si può investire anche piccoli importi di denaro, a partire da 100 euro. Per diversificare il rischio, le somme investite da parte dei risparmiatori vengono suddivise in micro-finanziamenti. I rendimenti variano approssimativamente tra il 3 e l’8%, in base al tipo di investimento, con una commissione media di circa l’1%. Gli interessi percepiti vengono tassati in base all’aliquota Irpef di riferimento.
Un settore in forte crescita è quello della cyber security. I grandi investitori stanno puntando molto sui titoli delle aziende produttrici di antivirus, software e hardware per la sicurezza informatica.
In un’era in cui i cybercrimini sono all’ordine del giorno e la protezione dei dati sarà sempre più determinante, il settore della cyber security dovrebbe aumentare i profitti nei prossimi anni.
Una società inglese ha lanciato il primo ETF (Exchange Traded Fund) in Europa pensato per chi vuole puntare su un portafoglio diversificato nel settore della cyber security, senza il rischio di scommettere su un singolo titolo. L’indice si chiama Ise Cyber Security Go Ucits ed è quotato anche sulla Borsa italiana.